FATTI BIOGRAFICI

1910: Nasce a Buenos Aires il 10 aprile. I passaporti francese, spagnolo e argentino dicono che sia nato il 16 aprile del 1916. Il certificato di nascita originale dimostra la reale data di nascita. È figlio di un anarchico andaluso, Francisco e di Maria Gavilán Martínez. Il documento certifica che è nato in Calle Thames nel quartiere Palermo, zona residenziale di Buenos Aires

1920: La famiglia Herrera, che non ha trovato fortuna, abbandona Buenos Aires per Casablanca. Mentre sbarca dalla nave alla scialuppa, nel porto ancora in costruzione Maria,103 kg, cade in acqua. Gli arabi esigono per tirarla fuori dai flutti il pagamento anticipato.

Francisco, provetto carpentiere, costruisce una casetta su palafitte sulla spiaggia. Helenio frequenta con la sorella maggiore Aurore le scuole francesi essendo il Marocco protettorato della Francia. Durante il tragitto tra casa e scuola palleggia un sasso o una calza nera della madre appallottolata. Gioca a calcio per ore e ore sulla sabbia con gli amici marocchini, ebrei, francesi, italiani e spagnoli. Alla sera porta in casa i pali della porta per evitare che siano rubati. Vorrebbe diventare operaio tornitore.

Roches Noires Casablanca 1929
1928: Inizia a giocare nel club Roches Noires Casablanca, poi nel Racing Casablanca (1931-1932)

Dal 1929 al 1945: è giocatore poi allenatore in Francia. L’ascesa la deve alla generosità di un amico che gli offre tutti i suoi risparmi per pagare la traversata Marocco – Francia. A bordo fa lo sguattero.

1929-1932: Firma un contratto a Parigi col Club Français poi passerà dal 1932 al 1933 al CASG (Club Athlétique des Sports Généraux).

1933-1935: Club Stade Français. Abita nel quartiere di Montmartre. Per arrotondare i magri guadagni – i calciatori all’epoca erano sottopagati – si arrangia in mille modi, vende anche alle massaie del liquido lucidaottoni infilando il piede nella porta, prima che sia richiusa.

Olympique di Charleville 1934
Dallo Stade Français passa nel 1934 all’Olympique di Charleville. Si naturalizza cittadino francese per poter giocare nella Nazionale Militare.

1937-1939: Gioca Nell’Excelsior Roubaix-Tourcoing.

1937: È obbligato dalla madre precipitatasi dal Marocco a sposare la bellissima Lucienne Léonard, midinette conosciuta in una balera e incinta di 8 mesi.

1937: Nasce a Parigi, il 12 maggio, il primogenito, Francis.

1938: Il 12 luglio nasce Hélène.

Equipe militaire - HH è il secondo dall'alto
1939: E’ richiamato alle armi. Poiché lavora alla fabbrica Saint-Gobain come esperto in lana di vetro, materiale isolante che ha anche un importante uso bellico, riesce ad evitare di essere mandato in prima linea. Quando Pétain s’impadronisce del governo, milita nel Red Star Saint-Ouen (1940-42).

1941: Il 24 maggio nasce a Neuilly (Parigi) la figlia Linda.

1942-1943: Gioca nell’ Entente Stade Français-CA, Paris, comincia come difensore a mettere in atto il béton (cemento) che in Italia si chiamerà catenaccio ……..Nel contempo impartisce lezioni di educazione fisica così scopre la sua vera vocazione, insegnare il calcio. Ottiene il primo posto nel diploma di massaggiatore sportivo, pensando che troverà più facilmente lavoro come allenatore-massaggiatore.

1942: il 15 Agosto nasce la figlia Danièle che morirà ventenne il 30 marzo 1965, per avvelenamento da colori.

1942: Palmarès come giocatore nella Coupe de France.

1943-1944: gioca nella Sélection Paris Île-de-France.

1944-1945: J.S. Puteaux (periferia parigina) come allenatore.

1945: Un’improvvisa premonizione, lo fa fuggire senza saper perché dalla cittadina di Lorient in Bretagna mentre si recava a firmare un contratto. L’indomani tutte le case, lo stadio e la stessa squadra sono annientati da un bombardamento.

1945-1948: Guida lo Stade Français come allenatore. Il presidente gli chiede di dedicarsi alla scoperta di nuovi talenti calcistici. Priva del suo trainer la squadra precipita in zona retrocessione. Una volta tornato al comando della sua compagine, Herrera sospinge lo Stade ad un miracoloso terzo posto finale.

HH allenatore della nazionale francese - 1947
1947-1948: Allena la nazionale Francese: Domingo, Nuevo, Bruet, Mathiessen, Grégoire, Non, Aston, Gutmunsen, Symoni, Ben Barek, Myra

1948-1949: Lascia la Francia per allenare il Valladolid in Spagna, ceduto provvisoriamente dall’Atletico di Madrid con il quale aveva firmato il contratto.

1949-1952: Siede sulla panchina dell’Atletico e conquista nel 1950 il primo campionato.

1951: Seconda “liga” vinta con l’Atletico grazie ai giocatori: Domingo, Tinte, Aparicio, Lozano, Silva, Múgica, Estruch, Ben Barek, Pérez-Payá, Carlsson, Escudero.

1952: Il 27 gennaio, nasce a Madrid Helenio Angel, figlio di HH e di Maria Morilla Pérez, che non può sposare essendo lei ancora legata ad un precedente matrimonio.

1953-1957: Passa al Siviglia dove otterrà un 5°e un 4° posto, poi vicecampione di Coppa e un 2° posto Formazione: Busto, Guillamón, Campanal II, Valero, Pepin, Enrique, Liz, Arza, Quirro, Domenech, Loren.

1953: Lasciato l’Atletico alla fine di gennaio, allena il Màlaga (dal 5 febbraio) e poi il Deportivo La Coruña, dal maggio, dove scopre il talento di Luis Suárez.

HH portato a spalla dai tifosi di Siviglia dopo il trionfo contro il Real Madrid - 1957
1957: Giugno pur avendo firmato un contratto con il Siviglia, spinge il club andaluso a liberarlo. In ottemperanza alla burocrazia calcistica non può allenare subito in Spagna si reca quindi per una stagione in Portogallo nel club Belenenses.

1957: Nasce a Siviglia il 1° febbraio la figlia Rocío, deceduta il 30 agosto 2002.

1958: Approda al Barcellona F.C. squadra composta da: Ramallets, Olivella, Rodri, Gracia, Segarra, Gensana, Tejada, Kocsis, Eulogio Martínez, Luis Suárez, Villaverde.

Il secondo anno: Ramallets, Flotats, Rodri, Gracia, Segarra, Gensana, Tejada, Kubala, Eulogio Martínez, Luis Suárez, Czibor. Sul comodino dell’ospedale dove è ricoverato per una frattura trova un libro di mistica, gli “esercizi spirituali” di Ignazio di Loyola che gli ispirano i ritiri calcistici. Per la prima volta nella storia del calcio i giocatori vivranno per qualche giorno in comunità come monaci, in spazi verdi e silenti, allenandosi, studiando tattiche e conducendo una vita sobria.

1959: Conquista con gli Azulgrana il Campionato e la Copa del Rey. 28 giugno. Esordisce a Katowice sulla panchina della Nazionale Spagnola con una partita sensazionale 4-2 con la Polonia per la Coppa Europa. Miete successi con tutte le altre partite internazionali con L’Austria, la Francia, l’Italia, l’Inghilterra e infine con il Peru’ il 10 luglio ’60 partita vinta a Lima per 3 a 1.

1960: Vince la Coppa delle Fiere sempre col Barcellona. S’incontra segretamente in Italia in un casello dell’autostrada del sole con il presidente dell’Inter Angelo Moratti, che fino a quel momento aveva ingaggiato una serie interminabile di allenatori, che avevano tutti fallito. Passa all’Inter. Nelle due prime stagioni sfiora lo scudetto, ma lo conquista alla terza.

1962-63: Primo scudetto con l’Internazionale F.C. di Milano. I giocatori ignari dell’inglese lo chiamano rispettosamente "Signor Mister".

1964: Vince sempre alla guida dei nerazzurri la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale. Perde allo spareggio con il Bologna uno scudetto già vinto sul campo.

1965: L’Inter guidata dal mago raggiunge l’apice del successo e fa l’en plein conquistando lo scudetto, dopo una memorabile rimonta sul Milan, la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale. È la prima squadra al mondo a riuscire in quest’impresa. Squadra: Sarti Burnich Facchetti Tagnin Guarneri Picchi Jair, Mazzola Milani, Suárez Corso.

1966: Herrera appunta sulla maglia dei nerazzurri il decimo scudetto della storia dell’Inter.

1967: L’Inter di Herrera chiude la sua epopea perdendo la finale di Coppa dei Campioni contro il Celtic di Glasgow e pochi giorni dopo lo scudetto, in una incredibile e chiacchieratissima partita con il Mantova.

1968: Helenio Herrera lascia Milano per trasferirsi alla guida della Roma.

1969: Conosce Fiora Gandolfi nel corso di un’intervista nel ritiro di Grottaferrata.

Fiuggi 1970, allenando la RomaAlla prima stagione alla Roma vince la Coppa Italia. Vuol formare una squadra prendendo solo gli elementi del vivaio, ma il presidente Marchini vende a sua insaputa i tre migliori giovani giocatori della squadra, i cosiddetti ‘gioielli’: Spinosi, Landini e Capello.

1970: Incidente in autostrada a Firenze - la Mercedes si schianta contro il guardrail. Frattura costole e della quinta vertebra dorsale. Non vuol lasciare la squadra e torna in panchina ingessato dalle anche al petto. A volte è costretto a ad alzarsi durante il gioco, l’armatura di gesso gli procura piaghe sanguinanti alle ascelle e forti dolori. Viene ammonito e multato dagli arbitri, come da regolamento.

Serpeggia nella A.S. Roma il veleno del “totonero”. Alcuni giocatori corrotti non mettono la palla in rete ma fuori, per perdere le partite e guadagnare laute scommesse. Lo scandalo verrà alla luce solo tre anni dopo.

la Roma stagione 1972-73

1972: A Parigi nasce il 23-10 di lunedì con taglio cesareo il settimo figlio, Helios.

1973: Torna clamorosamente sulla panchina dell’Inter. Chiamato dal presidente Fraizzoli.

1974: Dopo un promettente avvio di campionato, l’8 febbraio viene colto da infarto postero-laterale. Non beve, non fuma, ha 120 di pressione massima, 56 battiti cardiaci. Solo lo stress può essere la causa del malore. Si trasferisce in un’isola, della laguna veneziana, Mazzorbetto (Torcello) accessibile solo con barca a remi.

1976: A Barcellona su una panchina della Plaza del Pino trova una bambina malata, nata il 5-1-1974 la porta in Italia per farla operare, in seguito sarà adottata e chiamata Luna.

1977: Si trasferisce a Rimini con tutta la famiglia. Un cavillo del regolamento gli impedisce di sedere sulla panchina, così Herrera svolge ufficialmente un ruolo di ‘consulente tecnico’.

1980-1981: Dopo insistite richieste notturne del vicepresidente Juan Gaspar, torna alla guida del Barcellona. La squadra è composta da Artola, Ramos, Migueli, Alexanco, Zuviria, Schuster, Olmo, Landaburu, Simonsen, Quini, Esteban La Fifa lo invia a fare corsi per preparare nel mondo nuovi allenatori: Ruanda, Colombia, Algeria, Mauritania, Grecia.

Inizia un’intensa attività giornalistica. Scrive per numerosi quotidiani e agenzie stampa: il Giro del Mondo dello Sport, testi disegni e foto. Di notte a Madrid è colto di notte da un ‘episodio coronarico’, torna Venezia e viene ricoverato all’Ospedale Civile.

1997: Il 9 novembre muore nel reparto rianimazione senza che nessuno abbia potuto tenergli la mano.

La tomba al reparto evangelico del cimitero di San Michele in Isola a Venezia

Le ceneri riposano, dopo lunghe vicissitudini, nel muro di mattoni concesso, rifiutato, riconcesso, grazie all’ intervento di sua Maestà la Regina Elisabetta d’Inghilterra, in una nicchia di marmo nascosta fra l’edera del cimitero anglicano evangelico di San Michele in Isola di Venezia.

Non è più sulla terra, è passato, è il passato, nel passato…





Si ringraziano

Gaetano Afeltra, Glezös Alberganti, Josechu Carralero, Giacinto Facchetti, Patrick Herrera, Robert Notarianni, Andrea Profeta, Alberto Sanchís, Parham Shahrjerdi, Alberto Vitucci

tratto da: L’Isola della Memoria (il cimitero di San Michele), Supernova Ed. Venezia 2005. (Fiora Gandolfi)