Mostra Milano 2013

Inaugurata a Palazzo Reale di Milano il 24 maggio e durata fino all 8 settembre 2013, la mostra intitolata: QUELLI CHE… MILAN INTER ‘63 LA LEGGENDA DEL MAGO E DEL PARÓN era subito ribattezzata dal pubblico “La leggenda del Mago e del Parón”.

Un’esposizione che celebra vizi e virtù, rivalità e magie, i trionfi e le sconfitte dei due leggendari allenatori, amici e rivali, Herrera dell’F.C. Inter e Rocco del A.C. Milan Due personaggi che negli anni sessanta hanno stravolto l’universo del calcio, dimostrando che per riuscire si possono usare tecniche diversissime, anzi opposte. Helenio Herrera, cittadino del mondo senza una nazionalità ben definita, Nereo Rocco che si piccava di parlare solo in dialetto triestino. Helenio era un monaco del calcio: yoga, yogurt e silentium. Nereo un aficionado delle osterie fumose, vino e salame. Due fiosofie diverse, uguali meravigliosi successi coronati a San Siro, cattedrale del calcio e nel mondo intero.

Una mostra grande, 400 metri, curata dal giornalista Gigi Garanzini che non si articola come un pedante museo archelogico, dove su coppe, trofei e fotografie è depositata la polvere di 50 anni di storia. É una mostra-viaggio che fa riflettere, un iter avventuroso nella Milano degli anni ’60 dell’esplosione del miracolo economico, dove tutto quello che si toccava diventava oro.

Ogni cosa doveva essere nuova, mai vista, impossibile: dalla forchetta al panettone, dalla sedia al grattacielo, fino alla voce inaudita e inquietante di Maria Callas.

Gigantografie, schermi con proiezioni curiose, odore di olio canforato, simil-spogliatoi con simil-docce dove l’acqua piove dall’alto, ma è solo l’effetto di una proiezione iperrealista. Armadietti dei giocatori delle due squadre, dove, come in un calendario dell’avvento, se si gira la chiave di qualche sportello, appare la sorpresa: Tac! La tuta di Rocco. Tac! Una piccola tv con filmato di un’intervista. Tac! La valigetta segreta delle trasferte o, per finire, Tac! il pallone di cuoio cucito, monocromo del Milan.

Sovrastano gli armadietti metallici i cartelli mitici con i proclami di Helenio “chi non dà tutto non dà niente”, “pensa veloce, agisci veloce, gioca veloce”.

Nelle salette oscure delle maxi proiezioni, i sedili per il pubblico sono un’invenzione geniale, sono fatti con pile di Gazzette dello Sport legate dallo spago.

Non poteva mancare la sala dove sono esposte ed opposte le coppe d’argento testimoni dei mitici successi del Milan e dell’Inter. Milano degli anni ‘60 era la città del Mago e del Paròn, la città del futuro e delle cose che non erano ancora state inventate e che uno si inventava da solo. Come la lavagna pieghevole delle tattiche in lamiera verde che si era costruita HH con le sue mani. O la palla di stracci (era una calza di lana nera rubata alla mamma) legata con uno spago: prima rustica e patetica pelota. I marchi e gli sponsor sarebbero apparsi all’orizzonte molto più tardi.

Chi aveva voglia di fare riusciva sempre. Si perde infatti solo quando si smette di lottare.

Mostra Milano 2013 Tavola magnetica