LA REGINA ELISABETTA RISOLVE IL CASO HERRERA

Simona Marchetti, Tuttosport, 21-2-2002

Il Mago potrà finalmente riposare in pace. La signora Fiora Gandolfi, per oltre vent'anni moglie di Helenio Herrera, ha vinto la sua battaglia. Una battaglia durata più di quattro anni, a colpi di carte bollate e lettere raccomandate, appelli in TV e promesse che svanivano allo spegnersi delle telecamere. La vedova di Herrera ha scritto perfino alla Regina Elisabetta d'Inghilterra. L'estremo tentativo di una donna disperata. "Il 4 febbraio di quest'anno - racconta Fiora Gandolfi - sono andata a Roma, all'Ambasciata Inglese, e ho scritto una lettera a Sua Maestà, secondo il rigido protocollo regale, dove le chiedevo di intervenire presso le autorità anglicane di Venezia per risolvere la questione. La raccomandata, con ricevuta di ritorno, è arrivata a destinazione l'8 febbraio". Sarà un caso, ma dopo una decina di giorni è arrivato il tanto atteso "lieto fine" a una vicenda che, con il tempo, rischiava di trasformarsi in un'autentica farsa. Vergognosa. Oggi, infatti, il sindaco di Venezia firmerà l'ordinanza nella quale si stabilisce che Helenio Herrera potrà finalmente avere la sua tomba nel Cortile Evangelico del cimitero veneziano: "E' un omaggio del Comune per una persona che ha scelto Venezia come dimora per tanti anni della sua vita e che qui vi è rimasta fino all'ultimo momento", si legge nel documeto ufficiale. "Helenio Herrera potrà avere la tomba nel luogo che lui voleva -ha spiegato il sindaco Costa-. In questo modo si chiude una vicenda molto penosa, con la soddisfazione di tutti". Onorato, quindi, l'impegno pubblico preso a suo tempo. "Mi ero assunto personalmente l'onere -ha continuato Costa- e ho mantenuto fede alla parola data, trovando l'accordo con tutte le parti coinvolte. Ho parlato con la comunità anglicana e con i responsabili del cimitero : già una volta, in passato, c'era stato un precedente analogo, relativo alla tomba di un musicista, ma la cosa alla fine era stata ricomposta. E lo stesso è avvenuto per Herrera". (...)

La tomba di Helenio Herrera (era stata) prima ammessa nel cimitero della città lagunare, nella parte anglicana (con tanto di permessi alla Soprintendenza regolarmente ottenuti dai figli e dalla vedova del Mago) e poi rifiutata, senza un apparente motivo. O meglio. La motivazione data dalla comunità protestante ("Non vogliamo un calciatore nel nostro cimitero") suonava quantomeno discutibile e con un vago accento razzista. "Erano convinti che Helenio fosse un teppista, un hooligan -spiega con amarezza la signora Fiora- ma non sanno che lui era amico di poeti e scrittori". In attesa di risolvere l'intricata vicenda, il Mago riposava in un angusto loculo, in un'altra zona del cimitero, lontana dal Cortile Evangelico. Un posto praticamente inaccessibile e raggiungibile solo grazie ad una scala da pompiere. A indicare le spoglie di Helenio Herrera una semplice scritta in pennarello, fatta da un inserviente. "Ma adesso quella scritta l'hanno pure cancellata -racconta la vedova- e al suo posto hanno messo una targhetta così piccola che, visto che il loculo è a venti metri di altezza, non si riesce nemmeno a leggere".

(...) Le reazioni a questa vergogna tutta italiana non si erano fatte attendere. Dagli addetti ai lavori (su tutti il presidente dell'Inter Massimo Moratti, ma anche i presidenti di Real Madrid e Barcellona avevano espresso duri giudizi) ai tifosi (non solo nerazzurri), il coro di indignazione era stato unanime. Tanto da costringere il sindaco di Venezia ad intervenire in televisione durante una puntata del "Processo di Biscardi" e ad impegnarsi personalmente per una rapida e positiva soluzione della vicenda. Quattro mesi dopo quella promessa è stata mantenuta : la tomba potrà essere realizzata nel Cortile Evangelico del cimitero veneziano. "Quella tomba mi è costata 70 milioni -spiega ancora la vedova- perchè, proprio per evitare che potessero accusarmi di rovinare l'architettura del cimitero, l'ho fatta costruire apposta in stile gotico, comprando addirittura un reperto archeologico". Alla fine, giustizia è fatta. Ma resta comunque il rammarico per una storia che non doveva nemmeno essere scritta, o almeno non con questa brutta trama.